Pompe Industriali per Scrubber:

La Soluzione Ottimale con le Pompe Peristaltiche Hose Carrierpompe industriali per scrubber e fanghi acidi

Pompe Industriali per Scrubber e fanghi aggressivi: Negli impianti chimici, i sistemi di depurazione tramite scrubber sono fondamentali per il trattamento dei gas inquinanti. Lo scrubber funziona catturando e neutralizzando le particelle contaminanti presenti nei fumi industriali attraverso un processo di lavaggio con soluzioni chimiche specifiche. Questo processo genera inevitabilmente dei fanghi carichi di residui contaminanti, spesso caratterizzati da una certa viscosità e da un elevato potere abrasivo. Per il loro recupero e trasferimento, la scelta della pompa giusta è cruciale per garantire efficienza, affidabilità e ridurre i costi di manutenzione.

Limiti delle Pompe Pneumatiche a Membrana

Tradizionalmente, le pompe pneumatiche a membrana sono state impiegate per il trasferimento dei fanghi prodotti dagli scrubber. Tuttavia, queste pompe presentano alcuni importanti limiti, tra cui:

  • Una tendenza al blocco del sistema valvolare dovuto alla precipitazione dei fanghi in occasione di fermate più prolungate nel tempo.
  • Facilità di occlusione e blocco in caso di fermata dato che il corpo pompa non può mai svuotarsi completamente liberando e pulendo le camere ed il sistema valvolare .
  • L’azionamento pneumatico dedicato ha un basso rendimento, aumentando sensibilmente i costi operativi a parità di prestazioni con una pompa elettromeccanica.

Pompe industriali per scrubber Hose Carrier: La Soluzione Ideale per il Recupero dei Fanghi acidi.

Le pompe peristaltiche autoadescanti di superficie, come la Hose Carrier, rappresentano un indubbio vantaggio nel settore delle pompe industriali per scrubber, offrendo benefici significativi rispetto alle pompe pneumatiche a membrana. Ecco perché:

  1. Adescamento rapido e a secco senza invasamento La pompa Hose Carrier può iniziare a funzionare immediatamente senza bisogno di pre-riempimento o la necessità di partenza a valvole bagnate condizione a volte necessaria per le pompe a membrana tradizionali.
  2. Resistenza all’abrasione e alla usura chimica Le membrane tubolari delle pompe Hose Carrier sono progettate per resistere a fluidi altamente abrasivi e chimicamente aggressivi, riducendo i costi di manutenzione e il rischio di guasti improvvisi.
  3. Maggiore capacità di trasporto fluidi viscosi e contenenti solidi Questa pompa gestisce con facilità fanghi densi, sia con solidi compatti che frangibili, evitando limiti ed occlusioni tipicamente presenti nella maggior parte delle pompe a membrana tradizionali.
  4. Efficacia superiore nell’aspirazione e trasferimento dei fanghi Grazie alla sua potente capacità di aspirazione, la Hose Carrier facilita il recupero e il trasferimento dei fanghi destinati ai successivi trattamenti di smaltimento o riutilizzo.
  5. Facilità di pulizia e prevenzione delle sedimentazioni A fine ciclo di lavoro, la pompa può essere completamente svuotata, evitando ristagni e sedimentazioni che potrebbero compromettere il funzionamento, un problema comune nelle pompe a membrana.
  6. Risparmio economico ed efficienza energetica Essendo di tipo elettromeccanico, la Hose Carrier elimina la necessità di compressori, unità di trattamento dell’aria e altre apparecchiature pneumatiche energeticamente molto costose e a basso rendimento.

Pompe industriali per scrubber semplici, rapide ed energeticamente efficienti

Le pompe industriali per scrubber Hose Carrier devono garantire affidabilità, resistenza e versatilità nel trattamento dei fanghi prodotti. La pompa Hose Carrier si distingue nettamente rispetto alle tradizionali pompe pneumatiche a membrana grazie alla sua capacità di gestire fanghi abrasivi e viscosi senza occlusioni, alla sua grande capacità di aspirazione ed a quella di pulizia. Inoltre, il minor consumo energetico e la riduzione dei costi operativi ne fanno la scelta ideale per le industrie chimiche che vogliono ottimizzare il loro processo di trattamento dei gas e residuali mediante scrubbers.

Scegliere una pompa peristaltica Hose Carrier significa investire in un sistema più efficiente, durevole e performante, garantendo un trattamento più efficace dei fanghi provenienti dagli scrubber industriali.

Di recente sono state installate due pompe Hose Carrier HCP 25 all’interno dell’impianto di produzione di un nostro nuovo cliente operante nel settore chimico. Le due pompe prelevano i fanghi aggressivi e contaminati sotto forma di una sorta di poltiglia occasionalmente più o meno densa. Svolgono la loro funzione controllate da apposite sonde che ne controllano l’avviamento, svuotandosi completamente a fine ciclo per evitare possibili problemi in caso di ripartenza dopo fermate prolungate.

Ulteriori informazioni sulla pompa Hose Carrier HCP 25

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Pompe per Aspirazione acque di condensa contaminate

L’ Aspirazione acque di condensa contaminate a volte non è cosa banale.Aspirazione acque di condensa contaminate e pompe ideali per casi "difficili"

Aspirazione acque di condensa contaminate e qualche problema derivante: Le acque di condensa contaminate sono un refluo comunemente prodotto da molti processi industriali, ci sono molte soluzioni per aspirare e trasferire le tali reflui, molti tipi di pompe sono in grado di farlo, alcune sono prodotte esattamente per questo scopo, in apparenza questa applicazione sembrerebbe abbastanza banale.

Sempre presenti i “casi particolari”.

Esistono, come sempre del resto, “casi particolari”, questo è uno del quale ci siamo occupati con una soluzione efficace e funzionale, ma insolita e fuori dagli schemi.

Il nostro cliente gestisce la manutenzione di un grosso impianto chimico. Nell’impianto vengono operati diversi processi, uno dei quali produce acque di condensa contaminate che vengono raccolte in un pozzetto.

La gestione funzionale di questo refluo, genera qualche fastidio. Le acque di condensa che si formano, comprendono anche detriti e particolato soldi di piccole proporzioni.

Il pozzetto si trova in una posizione particolarmente scomoda e difficile da raggiungere per le operazioni ordinarie di manutenzione e controllo.

Le soluzioni “convenzionali” ed i problemi che ne derivano:

La pompa sommergibile utilizzata per l’allontanamento dell’acqua di condensa lavora con una frequenza molto bassa e per poco tempo, probabilmente in seguito ai prolungati periodi di inattività, il servizio reso dalla pompa è molto incerto a causa di piccoli inconvenienti che si verificano occasionalmente come il mancato funzionamento del dispositivo di controllo a galleggiante che aziona e ferma la pompa, ostruzioni dovute alla inclusione e sedimentazione di particolato solido che ne limitano o bloccano l’operatività. Diverse bruciature del motore elettrico a causa del funzionamento senza liquido sono accadute nel corso degli anni.

La completa sostituzione della pompa si è resa necessaria svariate volte nel corso degli anni senza che se ne fosse potuto identificare chiaramente il motivo.

Il problema è risolto:

Determinato a risolvere questo problema ricorrente, il nostro cliente ha installato una pompa a membrana tubolare HCP 20 autoadescante di superficie, posizionandola in una collocazione molto più comoda situata a ben 15 metri dal punto di captazione nel pozzetto profondo 1,5 metri.

Con la sua notevole capacità di aspirazione, pompa Hose Carrier HCP 20, aspira l’acqua di condensazione attivandosi con una sonda di livello capacitiva, insensibile alle problematiche riscontrate con i normali galleggianti a braccio montati di serie nelle piccole pompe sommergibili.

La pompa autoadescante a membrana tubolare HCP 20 parte a secco, senza necessità di invasamento e drena le acque di condensa contenute nel pozzetto, senza alcuna difficoltà nonostante la considerevole distanza tra la pompa ed il punto di aspirazione.

Ulteriori informazioni sulla pompa Hose Carrier HCP 20 

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Riciclo batterie esaurite e pompe specifiche per un processo ecocompatibile.

Come una piccola pompa per acidi esauriti si inserisce con grande efficienza nel processo di Riciclo delle batterie e degli accumulatori esauriti.riciclo batterie esaurite e pompe di processo specifiche

Questo tema è già stato trattato in due articoli a tema. Tuttavia il problema si pone spesso, anche se in modo ogni volta differente. In questo caso la richiesta di una soluzione funzionale proviene da un operatore ambientale specifico nel settore del riciclo batterie esaurite ed altri accumulatori al piombo (e non solo). L’intervento di riciclo delle batterie esaurite parte dal prelievo delle stesse presso isole ecologiche comunali, centri di stoccaggio, centri autodemolizioni.

Il servizio di raccolta accumulatori esauriti e problemi connessi:

Con il servizio svolto si incorre nella tipica problematica presente nella tecnologia degli accumulatori al piombo, la presenza di liquidi pericolosi, come acido solforico in soluzione con acqua demineralizzata.

Le batterie danneggiate perdono acido.

Capita spesso che le batterie abbiano la struttura danneggiata da fratture o rotture di vario tipo, provocate da urti, incidenti alla vettura o a causa delle operazioni di stoccaggio. Le batterie e gli accumulatori usati devono essere stoccati secondo normativa all’interno di contenitori appositi in grado di trattenere l’eventuale refluo rilasciato.

I contenitori di stoccaggio provvisori a volte contengono l’elettrolita sversato.

I contenitori per il recupero e lo stoccaggio temporaneo di batterie ed accumulatori esausti, sono conformi alle caratteristiche tecniche approvate dal COBAT (Consorzio Obbligatorio per le Batterie al Piombo Esauste e i Rifiuti Piombosi), ed il loro trasporto, se pieni, avviene in regime ADR. L’operatore deputato al recupero di batterie ed accumulatori esausti si trova molto spesso nella condizione di doversi occupare anche del recupero e della eliminazione della frazione liquida potenzialmente contenuta all’interno degli accumulatori di stoccaggio.

Recupero e riciclo batterie esaurite, il solito problema:

Qui nasce il problema, perché tali liquidi, già chimicamente aggressivi, non sono più freschi di fabbrica, ma sono miscelati a particelle metalliche, plastiche e formazioni saline, generando un refluo altamente pericoloso per l’ambiente e per gli operatori addetti al recupero. Tale refluo deve essere rimosso prima possibile.

Non è più possibile, tuttavia, utilizzare pompe genericamente destinate a prodotti puliti e privi di sospensioni, proprio a causa della componente solida e potenzialmente abrasiva presente nel liquido. Una pompa comune, in breve tempo viene danneggiata con conseguente rischio anche per l’operatore.

La soluzione:

Questa è la ragione per la quale questo nostro cliente, si è dotato della pompa Hose Carrier HCP 20, proprio per il recupero e lo smaltimento del pericoloso composto acido contaminato. Ogni volta che nei contenitori di stoccaggio delle batterie esauste viene individuata la presenza di liquido, lo stesso viene aspirato e travasato in un contenitore specifico, per poi essere smaltito in un secondo tempo.

La pompa HCP 20 è particolarmente adatta a questo servizio perché possiede queste caratteristiche:
1. Aspirazione a secco senza invasamento alla partenza.
2. Resistenza alla marcia a secco o intermittente.
3. Resistenza alla aggressione chimica e alla abrasione.
4. Reversibilità in linea con semplice contro-rotazione.
5. A fine operazioni, la pompa si svuota completamente evitando ristagni potenzialmente pericolosi a tutto vantaggio della sicurezza dell’operatore e dell’ambiente.

Ulteriori informazioni sulla pompa Hose Carrier HCP 20 

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Pompe per olio dielettrico contaminato

Soluzioni Avanzate per il settore della Elettroerosione.Pompe per olio dielettrico contaminato Hose Carrier HCP 35

Pompe per olio dielettrico contaminato. Nel settore dell’elettroerosione, la gestione corretta dei reflui rappresenta una sfida critica. I processi di elettroerosione richiedono l’impiego di oli dielettrici che, durante l’operazione, raccolgono particelle metalliche e altri residui di lavorazione. La necessità di utilizzare pompe idonee per la raccolta e lo smaltimento dell’olio dielettrico contaminato diventa una necessità primaria per operare in modo sicuro in termini ambientali.

Il Processo di Elettroerosione

L’elettroerosione è un processo di lavorazione non convenzionale che sfrutta scariche elettriche controllate per rimuovere il materiale da una superficie. Durante il processo, un elettrodo e il pezzo da lavorare sono immersi in un olio dielettrico. Le scariche elettriche generano un plasma che erode il materiale, creando la forma desiderata con estrema precisione. Tale tecnica è particolarmente apprezzata per la sua capacità di lavorare materiali duri e complessi, consentendo lavorazioni che sarebbero difficili o impossibili con metodi tradizionali.

Pompe per olio dielettrico contaminato: natura dei Reflui e Difficoltà nel Pompaggio.

Durante la lavorazione, l’olio dielettrico subisce un progressivo deterioramento: si mescola con particelle metalliche, residui di elettrodo e altri detriti derivanti dall’erosione del metallo. Questi reflui, a causa della loro viscosità e della presenza di particolato solido, presentano alcune difficoltà nel pompaggio:

  • Viscosità : L’olio contaminato tende a diventare più denso, rendendo complicata la sua aspirazione da parte di pompe “generiche”
  • Particolato metallico: Le particelle in sospensione, derivanti dall’erosione, possono causare usura prematura e blocchi nelle pompe tradizionali.
  • Sedimentazione e ristagni: In molte pompe, la sedimentazione dei detriti può portare a ristagni che, a lungo andare, impediscono il corretto funzionamento e rendono necessaria una manutenzione frequente.

La gestione di questi reflui è cruciale per evitare danni agli impianti e per rispettare le normative ambientali relative allo smaltimento dei rifiuti industriali. È qui che l’utilizzo di pompe appositamente progettate per l’olio dielettrico contaminato risulta determinante.

Pompe per Olio Dielettrico Contaminato e caratteristiche necessarie:

Le pompe adatte al pompaggio di olio dielettrico contaminato devono possedere caratteristiche tecniche e costruttive specifiche per affrontare le problematiche descritte. Tra queste, si richiede:

  • Capacità di adescamento rapido e a secco: Le pompe devono essere in grado di iniziare il funzionamento senza necessità di un processo di invasamento lungo e complesso.
  • Insensibilità alla marcia a secco o a intermittenza: La pompa deve garantire prestazioni costanti anche in assenza di un flusso continuo, evitando danni dovuti alla marcia a secco.
  • Adattabilità a fluidi viscosi: Il sistema deve poter gestire fluidi ad alta viscosità e contenenti particelle metalliche in sospensione, senza subire intasamenti ed avarie.
  • Resistenza all’abrasione: Vista la forte presenza di particolato solido, le componenti della pompa devono essere progettate per resistere all’erosione e all’usura intensa.
  • Facilità di pulizia e manutenzione: Una pompa che si svuota completamente alla fine di ogni ciclo evita ristagni e sedimentazioni, riducendo il rischio di blocchi e semplificando la pulizia e la manutenzione.

La Soluzione: Pompa Autoadescante “Hose Carrier”

Tra le varie soluzioni tecnologiche disponibili, la pompa peristaltica autoadescante di superficie Hose Carrier, si distingue come scelta preferenziale per il pompaggio di olio dielettrico contaminato. La Hose Carrier è particolarmente adatta a rispondere alle esigenze del settore dell’elettroerosione grazie alle seguenti caratteristiche:

  1. Facilità di utilizzo: La capacità di adescamento rapido e a secco consente di avviare il pompaggio senza necessità di invasamento, rendendo l’operazione semplice e immediata.
  2. Insensibilità alla marcia a secco o a intermittenza: La pompa è progettata per operare in condizioni di intermittenza, garantendo un funzionamento stabile e sicuro anche in assenza di flusso continuo senza bruciarsi.
  3. Gestione di fluidi viscosi e particolato: la pompa Hose Carrier è in grado di trattare fluidi densi e contaminati da particelle metalliche, senza intasarsi o subire danni.
  4. Resistenza all’abrasione: Materiali adeguati e il design della pompa ne assicurano la resistenza anche in presenza di abrasivi rilevanti.
  5. Elevata efficacia di aspirazione: La grande capacità di aspirazione e la bassa velocità di rotazione permettono un trasferimento ottimale dei reflui impossibili per altre pompe.
  6. Facilità di pulizia: Al termine del ciclo di lavoro, la pompa si svuota completamente, evitando ristagni e sedimentazioni che possono compromettere il funzionamento al successivo utilizzo.

Un esempio di Successo: Un Cliente nel Settore degli Stampi

Un nostro cliente operante nella produzione di stampi per metallo e plastica, utilizza con grande soddisfazione da diversi anni la pompa Hose Carrier HCP 35 per la pulizia periodica delle macchine dagli oli reflui contaminati. Il cliente ha conferma la grande efficienza ed il miglioramento dell’efficienza del processo produttivo.

La gestione dei reflui derivanti dal processo di elettroerosione, specialmente nell’ambito di tecniche complesse come l’elettroerosione a filo, tuffo e microforatura, richiede l’utilizzo di pompe per olio dielettrico contaminato che siano in grado di affrontare sfide significative in termini di viscosità, abrasione. La pompa peristaltica autoadescante “Hose Carrier” si distingue in questo contesto per le sue eccezionali caratteristiche costruttive, la facilità d’uso e la capacità di garantire una lunga durata operativa con costi di manutenzione ridotti. In un settore dove l’efficienza e l’affidabilità degli impianti sono elementi chiave per il successo, pompe innovative come la Hose Carrier rappresentano un investimento strategico per le aziende che operano nel campo della elettroerosione a filo, a tuffo e nella microforatura. Con una tecnologia pensata per resistere alle condizioni più estreme e per semplificare la gestione dei reflui contaminati, le pompe per olio dielettrico contaminato Hose Carrier offrono un supporto indispensabile per mantenere elevati standard di produttività e sicurezza ambientale.

Ulteriori informazioni sulla pompa Hose Carrier HCP 35

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Pompe per fanghi di anodizzazione dell’alluminio.

Fanghi e reflui “difficili” da trattare nei processi elettrochimici e galvanici:

Pompe Pompe per fanghi di anodizzazione Hose Carrierper fanghi di anodizzazione. Il processo di anodizzazione dell’alluminio è una tecnica elettrochimica ampiamente adottata per migliorare la resistenza alla corrosione, l’aspetto estetico e la durabilità del metallo. Tale processo prevede la formazione di uno strato di ossido sulla superficie dell’alluminio, che funge da barriera protettiva. Tuttavia, nel corso delle diverse fasi della anodizzazione si generano reflui e fanghi caratterizzati da elevata viscosità, presenza di particelle abrasive e fluidi chimicamente aggressivi. La gestione di questi fanghi, infatti, risulta particolarmente complessa.

Le Fasi del Processo di Anodizzazione

Il procedimento di anodizzazione inizia con la fase di pulizia  grossolana, essenziale per eliminare impurità e residui superficiali. Successivamente, l’alluminio viene immerso in una soluzione acida, che favorisce la formazione di uno strato anodico poroso. Questa fase è cruciale perché il grado di porosità determina la capacità di assorbire eventuali colorazioni e successivamente il processo di sigillatura. Questa è la fase finale che consiste nel trattare il materiale in modo da chiudere i pori, garantendo così una protezione più duratura contro gli agenti atmosferici e la corrosione.

Durante queste fasi, soprattutto nell’immersione in soluzioni acide, si formano fanghi e reflui che contengono residui chimici e particelle abrasive. La complessità di questi fanghi richiede sistemi di pompaggio particolarmente robusti, in grado di resistere sia all’aggressività chimica sia alla presenza di materiali abrasivi.

La Natura dei Fanghi e le Difficoltà del Pompaggio.

I fanghi di anodizzazione sono piuttosto difficili da gestire. La loro alta viscosità, unita a una consistenza densa e a un contenuto di particelle solide, impone notevoli sollecitazioni meccaniche alle apparecchiature di pompaggio. Inoltre, le soluzioni acide o alcaline impiegate nel processo possono attaccare e degradare i materiali delle pompe tradizionali, causando usura precoce e frequenti interruzioni operative. Anche la formazione di sedimentazioni e ristagni rappresenta una sfida significativa. È quindi essenziale disporre di una pompa in grado di aspirare e trasferire efficacemente questi fluidi reflui aggressivi dannosi al processo.

Qualità Costruttive Richieste per le Pompe per Fanghi di Anodizzazione.

Per affrontare le difficoltà sopra descritte, le pompe destinate al pompaggio dei fanghi di anodizzazione devono presentare una serie di caratteristiche costruttive avanzate:

  • Resistenza all’abrasione e agli agenti chimici: I materiali impiegati devono essere in grado di sopportare l’azione erosiva delle particelle abrasive e l’aggressività delle sostanze chimiche.
  • Capacità di gestire fluidi viscosi e carichi: Una buona pompa deve operare con fluidi densi e carichi, garantendo un flusso continuo e costante.
  • Protezione contro la marcia a secco: La pompa deve essere progettata per resistere al possibile afflusso discontinuo o intermittente del refluo senza subire danni.
  • Facilità di pulizia e manutenzione: È fondamentale che la pompa consenta uno svuotamento completo alla fine di ogni ciclo, evitando ristagni e sedimentazioni, e che la manutenzione sia semplice e rapida e senza rischi per in manutentori.

Pompe per fanghi di anodizzazione. La Soluzione: La Pompa  Autoadescante “Hose Carrier”

Tra le varie soluzioni disponibili, la pompa peristaltica autoadescante di superficie “Hose Carrier” si propone come scelta tecnica preferenziale per il pompaggio dei fanghi di anodizzazione. Questo tipo di pompa è progettata specificamente per operare in condizioni estreme e offre una serie di vantaggi unici:

  1. Facilità di utilizzo: La pompa Hose Carrier garantisce un adescamento rapido e a secco, eliminando la necessità di invasamento del corpo pompa. Ciò permette di avviare il processo in tempi brevissimi, con un notevole risparmio di tempo e risorse.
  2. Insensibilità alla marcia a secco o a intermittenza: Grazie al principio costruttivo, la pompa è in grado di operare in sicurezza anche in assenza temporanea di liquido, evitando danni inevitabili per altri tipi di pompe.
  3. Elevata capacità operativa con fluidi viscosi: La tecnologia impiegata consente di gestire efficacemente fluidi densi e carichi, quindi ideale al pompaggio dei fanghi di anodizzazione.
  4. Resistenza alla abrasione e alla corrosione: I materiali di costruzione della Hose Carrier garantiscono una compatibilità elevata con sostanze acide e alcaline, proteggendo la pompa dall’usura e dai danni chimici.
  5. Maggiore efficacia nell’aspirazione: La capacità di aspirazione è notevolmente superiore e costante anche a bassa velocità di rotazione rispetto ad altre pompe, ciò consente un trasferimento fluido dei reflui aggressivi senza rischi significativi.
  6. Facilità di pulizia: Al termine di ogni ciclo, la pompa si svuota completamente, eliminando il rischio di sedimentazioni e ristagni che potrebbero bloccare il funzionamento.
  7. Manutenzione semplificata: Con un unico elemento di usura, la membrana tubolare, la manutenzione è rapida e può essere effettuata in sede senza la necessità di rimuovere l’intera pompa o le tubazioni.
  8. Maggiore durata operativa: L’assenza di contatto tra i componenti meccanici e il liquido pompato, che resta confinato all’interno della membrana, contribuisce a una maggiore longevità della pompa ed aumenta la sicurezza degli operatori.

Un Caso di Successo: L’Esperienza di un Cliente nel Settore dell’Anodizzazione

Un nostro cliente, attivo nel settore del trattamento dell’alluminio, utilizza con soddisfazione la pompa HCP 40 da diversi anni per la gestione dei fanghi prodotti durante il processo di anodizzazione. Grazie alle eccellenti prestazioni e alla robustezza pompa Hose Carrier, l’azienda ha riscontrato una significativa riduzione dei tempi di pulizia e manutenzione dell’impianto. Il cliente, convinto dell’efficacia della soluzione, ha deciso di acquistare una seconda pompa HCP 40 per aumentare l’efficienza generale  . Questa scelta strategica mira a ottimizzare ulteriormente i processi di gestione dei reflui, garantendo una maggiore continuità operativa e una riduzione dei costi di fermo macchina.

L’integrazione della seconda unità consente di distribuire il carico operativo, facilitando interventi di manutenzione programmata e riducendo i rischi associati a possibili malfunzionamenti. In questo modo, l’azienda non solo migliora l’efficienza del ciclo produttivo, ma aumenta anche la sicurezza sul lavoro e la sostenibilità dell’impianto. Soluzioni innovative come le pompe peristaltiche autoadescanti  “Hose Carrier” offrono vantaggi competitivi in termini di affidabilità, facilità d’uso. L’esperienza positiva di questo operatore del settore, che ha scelto di integrare la tecnologia Hose Carrier nei propri impianti, testimonia come un investimento mirato in dispositivi di qualità possa tradursi in significativi miglioramenti operativi, riducendo tempi di manutenzione e garantendo una produzione continua ed efficiente.

Ulteriori informazioni sulla pompa Hose Carrier HCP 40

Mi interessa ma senza impegno, tienimi informato