Riciclo batterie esaurite e pompe specifiche per un processo ecocompatibile.

Come una piccola pompa per acidi esauriti si inserisce con grande efficienza nel processo di Riciclo delle batterie e degli accumulatori esauriti.riciclo batterie esaurite e pompe di processo specifiche

Questo tema è già stato trattato in due articoli a tema. Tuttavia il problema si pone spesso, anche se in modo ogni volta differente. In questo caso la richiesta di una soluzione funzionale proviene da un operatore ambientale specifico nel settore del riciclo batterie esaurite ed altri accumulatori al piombo (e non solo). L’intervento di riciclo delle batterie esaurite parte dal prelievo delle stesse presso isole ecologiche comunali, centri di stoccaggio, centri autodemolizioni.

Il servizio di raccolta accumulatori esauriti e problemi connessi:

Con il servizio svolto si incorre nella tipica problematica presente nella tecnologia degli accumulatori al piombo, la presenza di liquidi pericolosi, come acido solforico in soluzione con acqua demineralizzata.

Le batterie danneggiate perdono acido.

Capita spesso che le batterie abbiano la struttura danneggiata da fratture o rotture di vario tipo, provocate da urti, incidenti alla vettura o a causa delle operazioni di stoccaggio. Le batterie e gli accumulatori usati devono essere stoccati secondo normativa all’interno di contenitori appositi in grado di trattenere l’eventuale refluo rilasciato.

I contenitori di stoccaggio provvisori a volte contengono l’elettrolita sversato.

I contenitori per il recupero e lo stoccaggio temporaneo di batterie ed accumulatori esausti, sono conformi alle caratteristiche tecniche approvate dal COBAT (Consorzio Obbligatorio per le Batterie al Piombo Esauste e i Rifiuti Piombosi), ed il loro trasporto, se pieni, avviene in regime ADR. L’operatore deputato al recupero di batterie ed accumulatori esausti si trova molto spesso nella condizione di doversi occupare anche del recupero e della eliminazione della frazione liquida potenzialmente contenuta all’interno degli accumulatori di stoccaggio.

Recupero e riciclo batterie esaurite, il solito problema:

Qui nasce il problema, perché tali liquidi, già chimicamente aggressivi, non sono più freschi di fabbrica, ma sono miscelati a particelle metalliche, plastiche e formazioni saline, generando un refluo altamente pericoloso per l’ambiente e per gli operatori addetti al recupero. Tale refluo deve essere rimosso prima possibile.

Non è più possibile, tuttavia, utilizzare pompe genericamente destinate a prodotti puliti e privi di sospensioni, proprio a causa della componente solida e potenzialmente abrasiva presente nel liquido. Una pompa comune, in breve tempo viene danneggiata con conseguente rischio anche per l’operatore.

La soluzione:

Questa è la ragione per la quale questo nostro cliente, si è dotato della pompa Hose Carrier HCP 20, proprio per il recupero e lo smaltimento del pericoloso composto acido contaminato. Ogni volta che nei contenitori di stoccaggio delle batterie esauste viene individuata la presenza di liquido, lo stesso viene aspirato e travasato in un contenitore specifico, per poi essere smaltito in un secondo tempo.

La pompa HCP 20 è particolarmente adatta a questo servizio perché possiede queste caratteristiche:
1. Aspirazione a secco senza invasamento alla partenza.
2. Resistenza alla marcia a secco o intermittente.
3. Resistenza alla aggressione chimica e alla abrasione.
4. Reversibilità in linea con semplice contro-rotazione.
5. A fine operazioni, la pompa si svuota completamente evitando ristagni potenzialmente pericolosi a tutto vantaggio della sicurezza dell’operatore e dell’ambiente.

Ulteriori informazioni sulla pompa Hose Carrier HCP 20 

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Pompe per olio dielettrico contaminato

Soluzioni Avanzate per il settore della Elettroerosione.Pompe per olio dielettrico contaminato Hose Carrier HCP 35

Pompe per olio dielettrico contaminato. Nel settore dell’elettroerosione, la gestione corretta dei reflui rappresenta una sfida critica. I processi di elettroerosione richiedono l’impiego di oli dielettrici che, durante l’operazione, raccolgono particelle metalliche e altri residui di lavorazione. La necessità di utilizzare pompe idonee per la raccolta e lo smaltimento dell’olio dielettrico contaminato diventa una necessità primaria per operare in modo sicuro in termini ambientali.

Il Processo di Elettroerosione

L’elettroerosione è un processo di lavorazione non convenzionale che sfrutta scariche elettriche controllate per rimuovere il materiale da una superficie. Durante il processo, un elettrodo e il pezzo da lavorare sono immersi in un olio dielettrico. Le scariche elettriche generano un plasma che erode il materiale, creando la forma desiderata con estrema precisione. Tale tecnica è particolarmente apprezzata per la sua capacità di lavorare materiali duri e complessi, consentendo lavorazioni che sarebbero difficili o impossibili con metodi tradizionali.

Pompe per olio dielettrico contaminato: natura dei Reflui e Difficoltà nel Pompaggio.

Durante la lavorazione, l’olio dielettrico subisce un progressivo deterioramento: si mescola con particelle metalliche, residui di elettrodo e altri detriti derivanti dall’erosione del metallo. Questi reflui, a causa della loro viscosità e della presenza di particolato solido, presentano alcune difficoltà nel pompaggio:

  • Viscosità : L’olio contaminato tende a diventare più denso, rendendo complicata la sua aspirazione da parte di pompe “generiche”
  • Particolato metallico: Le particelle in sospensione, derivanti dall’erosione, possono causare usura prematura e blocchi nelle pompe tradizionali.
  • Sedimentazione e ristagni: In molte pompe, la sedimentazione dei detriti può portare a ristagni che, a lungo andare, impediscono il corretto funzionamento e rendono necessaria una manutenzione frequente.

La gestione di questi reflui è cruciale per evitare danni agli impianti e per rispettare le normative ambientali relative allo smaltimento dei rifiuti industriali. È qui che l’utilizzo di pompe appositamente progettate per l’olio dielettrico contaminato risulta determinante.

Pompe per Olio Dielettrico Contaminato e caratteristiche necessarie:

Le pompe adatte al pompaggio di olio dielettrico contaminato devono possedere caratteristiche tecniche e costruttive specifiche per affrontare le problematiche descritte. Tra queste, si richiede:

  • Capacità di adescamento rapido e a secco: Le pompe devono essere in grado di iniziare il funzionamento senza necessità di un processo di invasamento lungo e complesso.
  • Insensibilità alla marcia a secco o a intermittenza: La pompa deve garantire prestazioni costanti anche in assenza di un flusso continuo, evitando danni dovuti alla marcia a secco.
  • Adattabilità a fluidi viscosi: Il sistema deve poter gestire fluidi ad alta viscosità e contenenti particelle metalliche in sospensione, senza subire intasamenti ed avarie.
  • Resistenza all’abrasione: Vista la forte presenza di particolato solido, le componenti della pompa devono essere progettate per resistere all’erosione e all’usura intensa.
  • Facilità di pulizia e manutenzione: Una pompa che si svuota completamente alla fine di ogni ciclo evita ristagni e sedimentazioni, riducendo il rischio di blocchi e semplificando la pulizia e la manutenzione.

La Soluzione: Pompa Autoadescante “Hose Carrier”

Tra le varie soluzioni tecnologiche disponibili, la pompa peristaltica autoadescante di superficie Hose Carrier, si distingue come scelta preferenziale per il pompaggio di olio dielettrico contaminato. La Hose Carrier è particolarmente adatta a rispondere alle esigenze del settore dell’elettroerosione grazie alle seguenti caratteristiche:

  1. Facilità di utilizzo: La capacità di adescamento rapido e a secco consente di avviare il pompaggio senza necessità di invasamento, rendendo l’operazione semplice e immediata.
  2. Insensibilità alla marcia a secco o a intermittenza: La pompa è progettata per operare in condizioni di intermittenza, garantendo un funzionamento stabile e sicuro anche in assenza di flusso continuo senza bruciarsi.
  3. Gestione di fluidi viscosi e particolato: la pompa Hose Carrier è in grado di trattare fluidi densi e contaminati da particelle metalliche, senza intasarsi o subire danni.
  4. Resistenza all’abrasione: Materiali adeguati e il design della pompa ne assicurano la resistenza anche in presenza di abrasivi rilevanti.
  5. Elevata efficacia di aspirazione: La grande capacità di aspirazione e la bassa velocità di rotazione permettono un trasferimento ottimale dei reflui impossibili per altre pompe.
  6. Facilità di pulizia: Al termine del ciclo di lavoro, la pompa si svuota completamente, evitando ristagni e sedimentazioni che possono compromettere il funzionamento al successivo utilizzo.

Un esempio di Successo: Un Cliente nel Settore degli Stampi

Un nostro cliente operante nella produzione di stampi per metallo e plastica, utilizza con grande soddisfazione da diversi anni la pompa Hose Carrier HCP 35 per la pulizia periodica delle macchine dagli oli reflui contaminati. Il cliente ha conferma la grande efficienza ed il miglioramento dell’efficienza del processo produttivo.

La gestione dei reflui derivanti dal processo di elettroerosione, specialmente nell’ambito di tecniche complesse come l’elettroerosione a filo, tuffo e microforatura, richiede l’utilizzo di pompe per olio dielettrico contaminato che siano in grado di affrontare sfide significative in termini di viscosità, abrasione. La pompa peristaltica autoadescante “Hose Carrier” si distingue in questo contesto per le sue eccezionali caratteristiche costruttive, la facilità d’uso e la capacità di garantire una lunga durata operativa con costi di manutenzione ridotti. In un settore dove l’efficienza e l’affidabilità degli impianti sono elementi chiave per il successo, pompe innovative come la Hose Carrier rappresentano un investimento strategico per le aziende che operano nel campo della elettroerosione a filo, a tuffo e nella microforatura. Con una tecnologia pensata per resistere alle condizioni più estreme e per semplificare la gestione dei reflui contaminati, le pompe per olio dielettrico contaminato Hose Carrier offrono un supporto indispensabile per mantenere elevati standard di produttività e sicurezza ambientale.

Ulteriori informazioni sulla pompa Hose Carrier HCP 35

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Pompe per fanghi di anodizzazione dell’alluminio.

Fanghi e reflui “difficili” da trattare nei processi elettrochimici e galvanici:

Pompe Pompe per fanghi di anodizzazione Hose Carrierper fanghi di anodizzazione. Il processo di anodizzazione dell’alluminio è una tecnica elettrochimica ampiamente adottata per migliorare la resistenza alla corrosione, l’aspetto estetico e la durabilità del metallo. Tale processo prevede la formazione di uno strato di ossido sulla superficie dell’alluminio, che funge da barriera protettiva. Tuttavia, nel corso delle diverse fasi della anodizzazione si generano reflui e fanghi caratterizzati da elevata viscosità, presenza di particelle abrasive e fluidi chimicamente aggressivi. La gestione di questi fanghi, infatti, risulta particolarmente complessa.

Le Fasi del Processo di Anodizzazione

Il procedimento di anodizzazione inizia con la fase di pulizia  grossolana, essenziale per eliminare impurità e residui superficiali. Successivamente, l’alluminio viene immerso in una soluzione acida, che favorisce la formazione di uno strato anodico poroso. Questa fase è cruciale perché il grado di porosità determina la capacità di assorbire eventuali colorazioni e successivamente il processo di sigillatura. Questa è la fase finale che consiste nel trattare il materiale in modo da chiudere i pori, garantendo così una protezione più duratura contro gli agenti atmosferici e la corrosione.

Durante queste fasi, soprattutto nell’immersione in soluzioni acide, si formano fanghi e reflui che contengono residui chimici e particelle abrasive. La complessità di questi fanghi richiede sistemi di pompaggio particolarmente robusti, in grado di resistere sia all’aggressività chimica sia alla presenza di materiali abrasivi.

La Natura dei Fanghi e le Difficoltà del Pompaggio.

I fanghi di anodizzazione sono piuttosto difficili da gestire. La loro alta viscosità, unita a una consistenza densa e a un contenuto di particelle solide, impone notevoli sollecitazioni meccaniche alle apparecchiature di pompaggio. Inoltre, le soluzioni acide o alcaline impiegate nel processo possono attaccare e degradare i materiali delle pompe tradizionali, causando usura precoce e frequenti interruzioni operative. Anche la formazione di sedimentazioni e ristagni rappresenta una sfida significativa. È quindi essenziale disporre di una pompa in grado di aspirare e trasferire efficacemente questi fluidi reflui aggressivi dannosi al processo.

Qualità Costruttive Richieste per le Pompe per Fanghi di Anodizzazione.

Per affrontare le difficoltà sopra descritte, le pompe destinate al pompaggio dei fanghi di anodizzazione devono presentare una serie di caratteristiche costruttive avanzate:

  • Resistenza all’abrasione e agli agenti chimici: I materiali impiegati devono essere in grado di sopportare l’azione erosiva delle particelle abrasive e l’aggressività delle sostanze chimiche.
  • Capacità di gestire fluidi viscosi e carichi: Una buona pompa deve operare con fluidi densi e carichi, garantendo un flusso continuo e costante.
  • Protezione contro la marcia a secco: La pompa deve essere progettata per resistere al possibile afflusso discontinuo o intermittente del refluo senza subire danni.
  • Facilità di pulizia e manutenzione: È fondamentale che la pompa consenta uno svuotamento completo alla fine di ogni ciclo, evitando ristagni e sedimentazioni, e che la manutenzione sia semplice e rapida e senza rischi per in manutentori.

Pompe per fanghi di anodizzazione. La Soluzione: La Pompa  Autoadescante “Hose Carrier”

Tra le varie soluzioni disponibili, la pompa peristaltica autoadescante di superficie “Hose Carrier” si propone come scelta tecnica preferenziale per il pompaggio dei fanghi di anodizzazione. Questo tipo di pompa è progettata specificamente per operare in condizioni estreme e offre una serie di vantaggi unici:

  1. Facilità di utilizzo: La pompa Hose Carrier garantisce un adescamento rapido e a secco, eliminando la necessità di invasamento del corpo pompa. Ciò permette di avviare il processo in tempi brevissimi, con un notevole risparmio di tempo e risorse.
  2. Insensibilità alla marcia a secco o a intermittenza: Grazie al principio costruttivo, la pompa è in grado di operare in sicurezza anche in assenza temporanea di liquido, evitando danni inevitabili per altri tipi di pompe.
  3. Elevata capacità operativa con fluidi viscosi: La tecnologia impiegata consente di gestire efficacemente fluidi densi e carichi, quindi ideale al pompaggio dei fanghi di anodizzazione.
  4. Resistenza alla abrasione e alla corrosione: I materiali di costruzione della Hose Carrier garantiscono una compatibilità elevata con sostanze acide e alcaline, proteggendo la pompa dall’usura e dai danni chimici.
  5. Maggiore efficacia nell’aspirazione: La capacità di aspirazione è notevolmente superiore e costante anche a bassa velocità di rotazione rispetto ad altre pompe, ciò consente un trasferimento fluido dei reflui aggressivi senza rischi significativi.
  6. Facilità di pulizia: Al termine di ogni ciclo, la pompa si svuota completamente, eliminando il rischio di sedimentazioni e ristagni che potrebbero bloccare il funzionamento.
  7. Manutenzione semplificata: Con un unico elemento di usura, la membrana tubolare, la manutenzione è rapida e può essere effettuata in sede senza la necessità di rimuovere l’intera pompa o le tubazioni.
  8. Maggiore durata operativa: L’assenza di contatto tra i componenti meccanici e il liquido pompato, che resta confinato all’interno della membrana, contribuisce a una maggiore longevità della pompa ed aumenta la sicurezza degli operatori.

Un Caso di Successo: L’Esperienza di un Cliente nel Settore dell’Anodizzazione

Un nostro cliente, attivo nel settore del trattamento dell’alluminio, utilizza con soddisfazione la pompa HCP 40 da diversi anni per la gestione dei fanghi prodotti durante il processo di anodizzazione. Grazie alle eccellenti prestazioni e alla robustezza pompa Hose Carrier, l’azienda ha riscontrato una significativa riduzione dei tempi di pulizia e manutenzione dell’impianto. Il cliente, convinto dell’efficacia della soluzione, ha deciso di acquistare una seconda pompa HCP 40 per aumentare l’efficienza generale  . Questa scelta strategica mira a ottimizzare ulteriormente i processi di gestione dei reflui, garantendo una maggiore continuità operativa e una riduzione dei costi di fermo macchina.

L’integrazione della seconda unità consente di distribuire il carico operativo, facilitando interventi di manutenzione programmata e riducendo i rischi associati a possibili malfunzionamenti. In questo modo, l’azienda non solo migliora l’efficienza del ciclo produttivo, ma aumenta anche la sicurezza sul lavoro e la sostenibilità dell’impianto. Soluzioni innovative come le pompe peristaltiche autoadescanti  “Hose Carrier” offrono vantaggi competitivi in termini di affidabilità, facilità d’uso. L’esperienza positiva di questo operatore del settore, che ha scelto di integrare la tecnologia Hose Carrier nei propri impianti, testimonia come un investimento mirato in dispositivi di qualità possa tradursi in significativi miglioramenti operativi, riducendo tempi di manutenzione e garantendo una produzione continua ed efficiente.

Ulteriori informazioni sulla pompa Hose Carrier HCP 40

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Pompe per fanghi di decapaggio

Soluzioni tecnologiche per un pompaggio efficiente dei reflui di decapaggio.Pompe per fanghi di decapaggio

Pompe per fanghi di decapaggio. Il processo di decapaggio dei metalli rappresenta una fase fondamentale nel trattamento superficiale, volto a rimuovere ossidi, impurità e contaminanti presenti sulla superficie del metallo, al fine di prepararlo per le fasi successive di finitura. In questo contesto, i fanghi di decapaggio, sono reflui residui ottenuti dall’azione chimica del processo di decapaggio ed assumono una natura particolarmente aggressiva e abrasiva, rappresentando una sfida significativa per le attrezzature impiegate nel loro pompaggio e trasferimento.

Il decapaggio si effettua generalmente mediante soluzioni acide o alcaline, capaci di dissolvere le impurità superficialmente aderenti al metallo. Questo trattamento, oltre a migliorare l’adesione delle vernici o dei rivestimenti protettivi, garantisce una maggiore uniformità nella finitura del pezzo lavorato. Tuttavia, il processo genera reflui altamente corrosivi e contenenti particelle solide, che richiedono sistemi di pompaggio particolarmente robusti ed efficienti.

La natura dei fanghi di decapaggio è duplice: da un lato, si tratta di un liquido carico di agenti chimici aggressivi, capaci di attaccare le superfici metalliche e, soprattutto, i materiali meno resistenti delle pompe; dall’altro, la presenza di particelle abrasive e sedimenti può portare a un rapido deterioramento dei componenti interni delle pompe stesse. Queste condizioni operative possono causare usura accelerata, blocchi e malfunzionamenti che, nel lungo periodo, si traducono in costose interruzioni di produzione e in elevati costi di manutenzione.

I danni potenziali che si generano nelle pompe a causa del pompaggio dei fanghi di decapaggio sono molteplici. L’azione abrasiva delle particelle in sospensione, unita alla forte aggressività chimica del liquido, può compromettere sia i sistemi di tenuta (statica o dinamica) che le parti in movimento, provocando perdite, inceppamenti e, in casi estremi, la rottura completa della pompa. Un ulteriore aspetto critico riguarda la tendenza dei fanghi a sedimentarsi all’interno dei tubi e delle camere di pompaggio, fenomeno che non solo riduce l’efficienza operativa, ma può anche causare blocchi e avviamenti irregolari, con conseguenti rischi per la sicurezza e l’affidabilità dell’impianto.

Pompe per fanghi di decapaggio realmente efficienti.

Per ovviare a tali criticità, l’adozione di una pompa peristaltica autoadescante di superficie, come la Hose Carrier, si configura come una soluzione tecnologica particolarmente vantaggiosa. Questo tipo di pompa, progettata specificamente per il pompaggio dei fanghi di decapaggio, presenta caratteristiche che la rendono ideale per affrontare le difficoltà legate a reflui aggressivi e abrasivi.

In primo luogo, la facilità di utilizzo della pompa Hose Carrier è notevole grazie alla capacità di adescamento rapido e a secco senza invasamento, che permette di avviare il pompaggio senza dover riempire preventivamente il corpo pompa. Questo vantaggio operativo si traduce in una notevole riduzione dei tempi morti e in una maggiore efficienza produttiva.

Inoltre, la pompa risulta insensibile alla marcia a secco o a intermittenza, garantendo un funzionamento affidabile anche in condizioni operative variabili. Tale caratteristica è particolarmente importante in ambienti industriali dove il pompaggio dei fanghi di decapaggio può essere soggetto a fluttuazioni nel flusso o a interruzioni temporanee, senza compromettere l’integrità della macchina.

Un ulteriore punto di forza della Hose Carrier è la sua resistenza all’abrasione e all’aggressione chimica. Grazie a materiali e componenti appositamente selezionati, la pompa è in grado di sopportare sia l’azione corrosiva dei fanghi che l’erosione causata dalle particelle in sospensione, prolungandone significativamente la vita utile e riducendo i costi di sostituzione e riparazione.

La maggiore efficacia nella aspirazione e nel trasferimento dei reflui aggressivi è garantita dalla grande capacità di aspirazione della pompa, unitamente a una bassa velocità di rotazione rispetto ad altre tipologie di pompe. Questo design permette semplificare il flusso di fanghi, anche in presenza di elevate concentrazioni di particelle abrasive.

Un altro aspetto fondamentale è la facilità di pulizia: al termine di ogni ciclo di lavoro, la pompa Hose Carrier può svuotarsi completamente, evitando la formazione di ristagni e sedimentazioni che, in altre pompe, possono facilmente causare blocchi e malfunzionamenti.

Infine, la manutenzione molto semplificata e i bassi costi di gestione rappresentano ulteriori vantaggi. La pompa è dotata di un unico elemento di usura, la membrana tubolare, che può essere sostituita in sito in breve tempo, senza la necessità di rimuovere l’intera apparecchiatura o le tubazioni di linea. Questo riduce notevolmente i tempi di fermo impianto e i costi operativi, rendendo la Hose Carrier una scelta economica e performante per il pompaggio dei fanghi di decapaggio anche a lungo termine.

In conclusione, l’utilizzo di pompe progettate appositamente per il pompaggio dei fanghi di decapaggio, come la peristaltica autoadescante Hose Carrier, rappresenta un investimento strategico per le industrie metalmeccaniche e di finitura delle superfici metalliche. Grazie alle sue caratteristiche tecniche e operative, questa tecnologia permette di affrontare con successo le criticità legate a reflui aggressivi e abrasivi, garantendo un funzionamento continuo, sicuro ed economicamente vantaggioso.

Per questi motivi la Hose Carrier HCP 50 è stata scelta da un importante azienda che si occupa di processi di finitura e rivestimento delle superfici metalliche su scala multinazionale. Montata alla base vasche fuori terra appositamente allestite per il processo di decapaggio dei componenti. La pompa aspira il refluo più addensato proprio grazie alla propria capacità di adescamento ed alla possibilità di poter funzionare senza danno anche con afflusso discontinuo, che ha generato continui danni alla pompa di precedente installazione.

Ulteriori informazioni sulla pompa Hose Carrier HCP 50

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Pompe per l’aspirazione di acidi derivanti dallo smaltimento di batterie al piombo.

Riciclo delle batterie ad elettrolita e problematiche frequenti:pompe per acidi contaminati

Le pompe autoadescanti per acidi contaminati rivestono un ruolo fondamentale per garantire un processo di recupero sicuro ed efficiente nel settore del riciclo degli accumulatori al Piombo. Lavorare con batterie al piombo significa dover affrontare il problema della contaminazione dell’acido da particolato solido, che rende l’estrazione e il recupero del liquido molto più impegnativi rispetto al trattamento di fluidi genericamente aggressivi, ma puliti. Di seguito, esploreremo brevemente il processo di estrazione e recupero dell’acido contaminato, le criticità legate all’utilizzo di pompe tradizionali e come la pompa auto-adescante di superficie “Hose Carrier”, in particolare il modello Hose Carrier HCP 20, rappresenti una soluzione innovativa e affidabile.

Il Processo di Estrazione e Recupero dell’Acido Contaminato

Durante il processo di riciclo delle batterie, l’elettrolita acido (Acido Solforico) viene spesso miscelato a particelle di piombo e altri contaminanti solidi di carattere salino (Solfato di Sodio) e particelle di plastica. Questa miscela, deve essere aspirata per poter successivamente separare l’acido dai solidi contaminanti. Tradizionalmente, la fase di aspirazione e trasferimento del refluo è critica: una pompa inadeguata rischia di non riuscire a resistere alla combinazione della componente chimicamente aggressiva con quella abrasiva.

Le comuni pompe per acidi, progettate per il trasporto di fluidi puliti, non sono adatte a gestire liquidi con presenza di solidi. Queste pompe “generiche”, seppur economiche, risultano estremamente sensibili alla precoce abrasione e all’occlusione causata dalla presenza di particelle abrasive. Inoltre, nella maggior parte dei casi, le pompe per acidi non sono autoadescanti o lo sono in maniera limitata e non in grado di essere operative in condizioni si di marcia a secco o a intermittenza, Tale condizione è frequente nei centri di stoccaggio dove il refluo si riversa nei contenitori predisposti allo stoccaggio delle batterie all’interno dei quali è necessario estrarlo per poterlo smaltire.

La Soluzione: le pompe autoadescanti per acidi contaminati Hose Carrier

Per superare queste criticità, si propone l’utilizzo di una pompe autoadescanti di superficie, come la linea “Hose Carrier”. Questa tipologia di pompa è stata studiata specificamente per resistere alla combinazione delle difficoltà generate dalla presenza di contaminante solido in miscele acide, garantendo una gestione ottimale anche in condizioni operative estreme. In particolare, il modello Hose Carrier HCP 20 si distingue per le seguenti caratteristiche:

Punti di forza decisivi:

  1. Adescamento rapido e a secco senza invasamento: La pompa è in grado di creare il vuoto a secco, eliminando la necessità di invasare preventivamente il corpo pompa.
  2. Insensibilità alla marcia a secco o a intermittenza: Grazie al design particolare, la pompa non subisce danni nemmeno se viene fatta girare a secco o in condizioni di intermittenza, una caratteristica essenziale durante le operazioni di aspirazione del refluo.
  3. Resistenza alla abrasione e all’usura: I materiali e la tecnologia impiegati garantiscono una maggiore durata operativa, minimizzando gli effetti dell’usura dovuti ai solidi presenti nel fluido.
  4. Capacità di trasporto di fluidi viscosi con solidi compatti e frangibili: La pompa è progettata per gestire miscele complesse, assicurando un flusso costante anche in presenza di particelle solide che potrebbero causare ostruzioni ad altri tipi di pompa.
  5. Facilità di pulizia: Al termine del ciclo di lavoro, la pompa si svuota completamente, evitando la formazione di ristagni e sedimentazioni che solitamente bloccano le pompe “generiche” soprattutto al riavvio dopo una pausa.
  6. Sicurezza per l’operatore: L’assenza di ristagni di liquido potenzialmente pericoloso riduce il rischio per l’operatore, garantendo un ambiente di lavoro più sicuro.
  7. Possibilità di reversibilità in linea con la semplice contro rotazione: Questa caratteristica consente di invertire il flusso in caso di necessità, aumentando la flessibilità operativa.
  8. Maggior resa operativa con fluidi chimicamente aggressivi: La pompa si dimostra efficace nel trasportare fluidi di diversa natura, anche quelli ad alta aggressività chimica, mantenendo prestazioni elevate.
  9. Immediatezza di impiego e grande facilità d’uso anche per operatori non esperti: La semplicità di avvio e gestione rende il dispositivo adatto anche a chi non possiede competenze tecniche avanzate.

Pompe autoadescanti per acidi contaminati efficaci e durature.

Nel contesto del riciclo delle batterie, dove il recupero dell’elettrolita acido contaminato è una fase importante e critica, le pompe autoadescanti per acidi contaminati devono garantire affidabilità, resistenza e sicurezza. Le pompe “generiche”, pur essendo un’opzione economica, non rispondono adeguatamente alle esigenze di un ambiente operativo caratterizzato dalla presenza di particelle abrasive e da condizioni di funzionamento non costanti.

Ecco perché:

La pompa Hose Carrier HCP 20, con le sue numerose caratteristiche tecniche, si configura come una soluzione ideale per migliorare l’efficienza e la sicurezza del processo di recupero, contribuendo in maniera significativa all’ottimizzazione del processo di riciclo delle batterie ad elettrolita. A tal scopo un importante operatore specializzato nella gestione di batterie esaurite ha acquistato due pompe HCP 20 destinate alla aspirazione ed il trasferimento dei reflui acidi che si formano nei siti di stoccaggio o che si formano in seguito al processo di recupero dei vari elementi costituenti genericamente la batteria al piombo.

Ulteriori informazioni sulla pompa Hose Carrier HCP 20 

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