Pompe per l’aspirazione di acidi derivanti dallo smaltimento di batterie al piombo.

Riciclo delle batterie ad elettrolita e problematiche frequenti:pompe per acidi contaminati

Le pompe autoadescanti per acidi contaminati rivestono un ruolo fondamentale per garantire un processo di recupero sicuro ed efficiente nel settore del riciclo degli accumulatori al Piombo. Lavorare con batterie al piombo significa dover affrontare il problema della contaminazione dell’acido da particolato solido, che rende l’estrazione e il recupero del liquido molto più impegnativi rispetto al trattamento di fluidi genericamente aggressivi, ma puliti. Di seguito, esploreremo brevemente il processo di estrazione e recupero dell’acido contaminato, le criticità legate all’utilizzo di pompe tradizionali e come la pompa auto-adescante di superficie “Hose Carrier”, in particolare il modello Hose Carrier HCP 20, rappresenti una soluzione innovativa e affidabile.

Il Processo di Estrazione e Recupero dell’Acido Contaminato

Durante il processo di riciclo delle batterie, l’elettrolita acido (Acido Solforico) viene spesso miscelato a particelle di piombo e altri contaminanti solidi di carattere salino (Solfato di Sodio) e particelle di plastica. Questa miscela, deve essere aspirata per poter successivamente separare l’acido dai solidi contaminanti. Tradizionalmente, la fase di aspirazione e trasferimento del refluo è critica: una pompa inadeguata rischia di non riuscire a resistere alla combinazione della componente chimicamente aggressiva con quella abrasiva.

Le comuni pompe per acidi, progettate per il trasporto di fluidi puliti, non sono adatte a gestire liquidi con presenza di solidi. Queste pompe “generiche”, seppur economiche, risultano estremamente sensibili alla precoce abrasione e all’occlusione causata dalla presenza di particelle abrasive. Inoltre, nella maggior parte dei casi, le pompe per acidi non sono autoadescanti o lo sono in maniera limitata e non in grado di essere operative in condizioni si di marcia a secco o a intermittenza, Tale condizione è frequente nei centri di stoccaggio dove il refluo si riversa nei contenitori predisposti allo stoccaggio delle batterie all’interno dei quali è necessario estrarlo per poterlo smaltire.

La Soluzione: le pompe autoadescanti per acidi contaminati Hose Carrier

Per superare queste criticità, si propone l’utilizzo di una pompe autoadescanti di superficie, come la linea “Hose Carrier”. Questa tipologia di pompa è stata studiata specificamente per resistere alla combinazione delle difficoltà generate dalla presenza di contaminante solido in miscele acide, garantendo una gestione ottimale anche in condizioni operative estreme. In particolare, il modello Hose Carrier HCP 20 si distingue per le seguenti caratteristiche:

Punti di forza decisivi:

  1. Adescamento rapido e a secco senza invasamento: La pompa è in grado di creare il vuoto a secco, eliminando la necessità di invasare preventivamente il corpo pompa.
  2. Insensibilità alla marcia a secco o a intermittenza: Grazie al design particolare, la pompa non subisce danni nemmeno se viene fatta girare a secco o in condizioni di intermittenza, una caratteristica essenziale durante le operazioni di aspirazione del refluo.
  3. Resistenza alla abrasione e all’usura: I materiali e la tecnologia impiegati garantiscono una maggiore durata operativa, minimizzando gli effetti dell’usura dovuti ai solidi presenti nel fluido.
  4. Capacità di trasporto di fluidi viscosi con solidi compatti e frangibili: La pompa è progettata per gestire miscele complesse, assicurando un flusso costante anche in presenza di particelle solide che potrebbero causare ostruzioni ad altri tipi di pompa.
  5. Facilità di pulizia: Al termine del ciclo di lavoro, la pompa si svuota completamente, evitando la formazione di ristagni e sedimentazioni che solitamente bloccano le pompe “generiche” soprattutto al riavvio dopo una pausa.
  6. Sicurezza per l’operatore: L’assenza di ristagni di liquido potenzialmente pericoloso riduce il rischio per l’operatore, garantendo un ambiente di lavoro più sicuro.
  7. Possibilità di reversibilità in linea con la semplice contro rotazione: Questa caratteristica consente di invertire il flusso in caso di necessità, aumentando la flessibilità operativa.
  8. Maggior resa operativa con fluidi chimicamente aggressivi: La pompa si dimostra efficace nel trasportare fluidi di diversa natura, anche quelli ad alta aggressività chimica, mantenendo prestazioni elevate.
  9. Immediatezza di impiego e grande facilità d’uso anche per operatori non esperti: La semplicità di avvio e gestione rende il dispositivo adatto anche a chi non possiede competenze tecniche avanzate.

Pompe autoadescanti per acidi contaminati efficaci e durature.

Nel contesto del riciclo delle batterie, dove il recupero dell’elettrolita acido contaminato è una fase importante e critica, le pompe autoadescanti per acidi contaminati devono garantire affidabilità, resistenza e sicurezza. Le pompe “generiche”, pur essendo un’opzione economica, non rispondono adeguatamente alle esigenze di un ambiente operativo caratterizzato dalla presenza di particelle abrasive e da condizioni di funzionamento non costanti.

Ecco perché:

La pompa Hose Carrier HCP 20, con le sue numerose caratteristiche tecniche, si configura come una soluzione ideale per migliorare l’efficienza e la sicurezza del processo di recupero, contribuendo in maniera significativa all’ottimizzazione del processo di riciclo delle batterie ad elettrolita. A tal scopo un importante operatore specializzato nella gestione di batterie esaurite ha acquistato due pompe HCP 20 destinate alla aspirazione ed il trasferimento dei reflui acidi che si formano nei siti di stoccaggio o che si formano in seguito al processo di recupero dei vari elementi costituenti genericamente la batteria al piombo.

Ulteriori informazioni sulla pompa Hose Carrier HCP 20 

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Pompe per fluidi corrosivi

Recupero dei reflui di acido solforico da accumulatori al piombo: necessità e soluzioni tecnologiche

 

pompe per fluidi corrosivi Hose CarrierPompe per fluidi corrosivi. Il recupero dei reflui di acido solforico derivanti dallo stoccaggio e smaltimento di accumulatori al piombo rappresenta una delle sfide ambientali e industriali più rilevanti. Durante il ciclo di vita delle batterie al piombo, l’acido solforico contenuto all’interno delle celle viene rilasciato come un sottoprodotto pericoloso e aggressivo, richiedendo tecniche di gestione avanzate per garantire la sicurezza e minimizzare l’impatto ambientale.

Perché recuperare i reflui di acido solforico

  1. Impatto ambientale:
    • L’acido solforico è altamente corrosivo e, se gestito in modo inadeguato, può contaminare suolo, acque sotterranee e superfici, causando danni irreversibili agli ecosistemi.
  2. Conformità normativa:
    • Le normative ambientali globali impongono una gestione rigorosa dei rifiuti pericolosi, procedure specifiche per il trattamento e il recupero dell’acido solforico o reflui aggressivi in generale.
  3. Recupero delle risorse:
    • L’acido solforico recuperato può essere rigenerato e riutilizzato in vari processi industriali, promuovendo un approccio sostenibile e riducendo la necessità di produrre nuovo acido.
  4. Protezione della salute:
    • Una gestione efficace protegge gli operatori dai rischi legati all’esposizione a sostanze altamente tossiche e corrosive.

Sfide tecniche nella gestione dei reflui

L’acido solforico presenta caratteristiche che rendono complesso il suo recupero e trasferimento:

  • Corrosività: Richiede materiali e sistemi altamente resistenti.
  • Formazione di cristalli e gas: Durante il processo di stoccaggio o trasferimento, possono generarsi solidi compatti o gas corrosivi.
  • Rischio per gli operatori: La manipolazione diretta può causare incidenti, richiedendo attrezzature progettate per massimizzare la sicurezza.

Pompe per fluidi corrosivi Hose Carrier: la scelta ideale per il recupero e trasferimento sicuro dell’acido solforico

Le pompe Hose Carrier sono particolarmente indicate per la gestione dei reflui di acido solforico grazie a una serie di caratteristiche tecniche che le distinguono dalle alternative disponibili sul mercato:

  1. Adescamento rapido e a secco senza invasamento:
    • Le pompe Hose Carrier possono avviare il trasferimento dell’acido senza la necessità di invasamento preliminare. Questa capacità semplifica le operazioni e riduce i tempi di inattività.
  2. Insensibilità alla marcia a secco o a intermittenza:
    • A differenza di molte altre pompe, le Hose Carrier possono funzionare in condizioni di marcia a secco o con flusso intermittente senza subire danni, garantendo continuità operativa.
  3. Resistenza alla aggressione chimica:
    • I materiali costruttivi delle pompe sono altamente resistenti all’azione corrosiva dell’acido solforico, assicurando una lunga durata e ridotti costi di manutenzione.
  4. Capacità di trasporto di solidi compatti e frangibili:
    • Le pompe sono in grado di movimentare solidi generati dalla cristallizzazione dell’acido, evitando intasamenti e mantenendo l’efficienza del sistema.
  5. Sicurezza per l’operatore:
    • La progettazione avanzata impedisce il contatto diretto tra il fluido e gli organi meccanici della pompa, riducendo significativamente i rischi per gli operatori.
  6. Facilità di pulizia:
    • Al termine del ciclo di lavoro, le pompe possono essere svuotate completamente senza ristagni pericolosi. Questa caratteristica semplifica la manutenzione e aumenta la sicurezza.
  7. Versatilità operativa:
    • Le pompe Hose Carrier sono progettate per gestire la formazione di gas tipici delle applicazioni con acido solforico, garantendo prestazioni ottimali anche in condizioni difficili.

Pompe per fluidi corrosivi Hose  Carrier applicazioni pratiche:

Le pompe per fluidi corrosivi Hose Carrier trovano impiego in diverse fasi del ciclo di recupero e trattamento dell’acido solforico:

  • Aspirazione iniziale: Le pompe recuperano l’acido dalle batterie o dai cassoni di stoccaggio delle stesse in modo rapido e sicuro.
  • Trasferimento: L’acido viene convogliato verso sistemi di stoccaggio o impianti di trattamento senza rischi di fuoriuscite e rischi per l’operatore.
  • Gestione di emergenza: La capacità di funzionare in presenza di gas o solidi rende queste pompe ideali anche per situazioni straordinarie.

Conclusioni

Il recupero e il trasferimento dei reflui di acido solforico dagli accumulatori al piombo richiede soluzioni tecnologicamente avanzate per garantire sicurezza, efficienza e sostenibilità. Le pompe per fluidi corrosivi Hose Carrier rappresentano una scelta eccellente per affrontare queste sfide, grazie alla loro robustezza, versatilità e progettazione orientata alla sicurezza. Utilizzando queste pompe, le aziende possono non solo rispettare le normative ambientali, ma anche migliorare l’efficienza operativa e ridurre i costi di gestione, promuovendo al contempo un modello industriale sostenibile. Recentemente abbiamo fornito un pompa Hose Carrier HCP 25 dotata di controllo elettronico della portata, proprio per il recupero dei reflui corrosivi derivanti dal trattamento di batterie esaurite. Il cliente ha scelto la pompa Hose Carrier proprio per la sua grande capacità di adescamento, la possibilità di trattare fluidi aggressivi di natura diversa ed in totale sicurezza per l’operatore. Dopo un breve confronto delle caratteristiche delle pompe in alternativa, quelle pneumatiche a doppia membrana, le pompe a girante flessibile in gomma, le pompe monovite o cavità progressiva, Non è stato certo difficile per il cliente comprendere che la pompa Hose Carrier era l’unica ad avere tutte le caratteristiche richieste necessarie per la propria l’applicazione.

Maggiori informazioni sulla pompa : Hose Carrier HCP25

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Pompe autoadescanti per acido solforico

Pompe per acidi corrosivi

Pompe autoadescanti per acido solforico, problemi e casistiche di impianto. L’acido solforico è molto utilizzato nei processi industriali, il mercato propone molte tipologie di pompe adatte a pompare aggressivi chimici. Il dosaggio dell’acido solforico è una delle necessità più comuni nella gestione dei processi industriali. Considerando la notevole aggressività di tale sostanza, si cerca di trattarla nel modo più sicuro possibile per l’installazione e gli addetti alla conduzione della stessa.

Pompe dosatrici per acido solforico con qualche problema…

In genere si preferisce realizzare impianti di dosaggio utilizzando pompe dosatrici autoadescanti in grado di aspirare e trasferire l’acido solforico in modo da evitare i potenziali rischi connessi con l’uso di installazioni sotto battente. Nella ampia scelta di pompe disponibili allo scopo, la più diffusamente impiegata è la pompa a membrana elettromeccanica, tuttavia, sovente questa pompa presenta questi problemi:

1. Le pompe a membrana convenzionali hanno una capacità di adescamento molto limitata, in caso di partenza a secco, non si superano i quattro metri in aspirazione, a meno di non procedere con l’invasamento della stessa, operazione che in ogni caso crea una “seccatura” ulteriore.
2. L’acido solforico per sua natura è un fluido oleoso più o meno viscoso, e ciò crea ulteriori problemi al corretto funzionamento della pompa.
3. La già scarsa capacità di adescamento della pompa dosatrice a membrana si accompagna di frequente alla perdita della colonna in aspirazione ed al conseguente disadescamento della pompa con insorgenti disfunzionalità.
4. Per ovviare a questo inconveniente, si tenta di risolvere il problema introducendo una valvola di fondo alla linea di aspirazione e utilizzando valvole con doppia sfera sui condotti della pompa aumentando il numero delle componenti sensibili alle disfunzioni e incrementando i costi del sistema. Spesso questa soluzione crea ulteriori problemi a causa di potenziali blocchi al sistema valvolare della pompa o a quello della valvola di fondo a causa di impurità, gas, ed altre eventualità.
5. La certezza che nelle sopracitate condizioni si possa avere un dosaggio preciso e costante non è ottenibile.

Quale pompa autoadescante per acido solforico può risolvere il problema?

pompe autoadescanti per acido solforico

Un nostro recente cliente, insoddisfatto delle molte esperienze fatte con pompe a membrana tradizionali, di marchi più o meno blasonati, Ha scelto di provare una delle nostre pompe autoadescanti per acido solforico, una Hose Carrier HC 10. Tale pompa è priva di valvole e dei conseguenti problemi, non necessita della valvola di fondo. Si adesca a secco, senza invasamento, e può garantire un dosaggio preciso e costante.

Resosi ben conto in breve tempo che la pompa aspirava tranquillamente il fluido viscoso senza alcuna difficoltà e senza incertezze, eliminando in blocco tutti i problemi avuti con le precedenti esperienze, fece seguire l’ordine di ulteriori tre macchine a completamento della installazione sostituendo completamente tutte le pompe a membrana di incerta efficacia.

Per ulteriori informazioni sulla pompa Hose Carrier HC 10

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Pompe per acido solfidrico.

Pompe peristaltiche per eliminazione acido solfidrico nei processi di desolforazione biogas.

pompe per acido solfidrico e desolforazione biogas

Acido solfidrico e sua eliminazione. Nell’impianto di recente inaugurazione di questo nostro cliente, viene prodotto biogas mediante biodigestione anaerobica della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata. Trattasi del secondo impianto per dimensione in Italia e rappresenta una eccellenza nel settore dello smaltimento rifiuti, in una ottica di economia circolare.

Il biogas, viene successivamente sottoposto a desolforazione e raffinato e trasformato in biometano da introdurre in rete snam e commercializzato per autotrazione. Oltre a produrre biometano, l’impianto produce compost di qualità per uso agricolo.

La produzione del biometano passa attraverso diversi processi di raffinazione e purificazione,tra i quali quello di desolforazione mediante il quale viene eliminata la carica dei composti sulfurei.

La desolforazione del biogas.

Il trattamento di desolforazione, consiste nella rimozione dei composti sulfurei tra i quali il solfuro di idrogeno H2S o acido solfidrico. Essendo un un gas pericoloso e corrosivo, deve essere rimosso dal biometano prima del suo utilizzo. che si tratti di immissione in rete o di produzione di metano combustibile, una elevata concentrazione di acido solfidrico, può causare l’usura eccessiva e la corrosione di parti meccaniche metalliche a causa dell’instaurarsi di fenomeni di condensa e di formazione di acido solforico (H2SO4).

I reflui contaminati da acido solfidrico e chimicamente aggressivi generati dal processo di desolforazione, vengono raccolti in apposite vasche di stoccaggio e successivamente drenati mediante una coppia di pompe peristaltiche HCP 20, scelte appositamente per questa funzione perchè del tutto insensibili alla carica chimicamente aggressiva dei fluidi trattati nell’impianto.

Pompe peristaltiche resistenti agli acidi.

Perfette per aspirare e trasferire acidi molto aggressivi, derivanti dal processo di desolforazione , le pompe Hose Carrier sono del tipo autoadescante, pertanto prelevano il fluido corrosivo dalla superficie introducendo solo il tubo di aspirazione. La resistenza alla eventuale marcia a secco o discontinua garantisce un ulteriore livello di efficienza necessario per ottenere un elevato fattore servizio. L’eventuale rilevante presenza si solido in sospensione non costituisce problema alcuno per queste pompe in grado di operare anche con fluidi ad alta percentuale di solido in soluzione.

Maggiori informazioni sulla pompa: Hose Carrier HCP 20

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Acido cloridrico

Scopo dell’applicazione: acido cloridrico e anodizzazione dell’Alluminio.

pompa peristaltica per acido cloridrico HC 10, www.peristalticpumps.it pompe peristaltiche pompa peristalticaIn questa azienda ci si occupa di trattamenti superficiali e si ha che fare con una produzione annua di circa 7000 tonnellate di Alluminio. Da sempre, l’aspetto qualitativo delle finiture realizzate ha contraddistinto questa azienda sul mercato, rendendola tra le più importanti società in Italia di questo comparto.  Evidentemente per raggiungere questo importante traguardo, è necessario porre particolare attenzione a tutti i processi produttivi, e soprattutto quelli preliminari di analisi e controllo, prima di ogni fase di lavorazione. L’acido cloridrico viene utilizzato ampiamente per effettuare i ripetuti controlli chimici necessari all’ottenimento di un processo di finitura di alta qualità che l’azienda deve garantire.

Il campionamento avviene prelevando direttamente dai bagni il liquido da verificare, per sottoporlo a vari controlli chimici. Per il dosaggio dell’acido cloridrico viene utilizzata una pompa peristaltica HC 10 a pressione bassa e con una velocità di rotazione fissa e particolarmente lenta, al fine di ottenere una durata della membrana tubolare molto prolungata nel tempo.

La sua praticità d’uso, grande affidabilità nell’adescamento, e l’assoluta compatibilità con l’acido cloridrico, consenta a questa piccola pompa di dare il suo importante contributo al fine di poter raggiungere l’elevato standard di qualità desiderato dall’azienda nei suoi processi produttivi.

La HC 10 è una pompa peristaltica di piccole proporzioni ma molto robusta e precisa, semplice da utilizzare, non subisce danni in caso di funzionamento a secco ed è in grado di sviluppare un vuoto di 8 metri. Garantisce un adescamento istantaneo e continuativo.

La membrana tubolare è compatibile con uno spettro molto ampio di prodotti aggressivi, la sua sostituzione è rapida e semplice e non richiede competenze particolari. Considerate le evidenti doti dimostrate dalla prima pompa acquistata, il cliente ne ha introdotta un’altra da affiancare alla prima.

Per ulteriori informazioni sulla pompa : Hose Carrier HC 10

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